Milan-Napoli, oltre a essere il big match di cartello della decima giornata, sarà anche occasione per un “confronto” tra Ibra e Conte.
Poche ore ormai al fischio d’inizio di Milan-Napoli. La tensione sale, da entrambe le parti, perché la posta in palio è davvero altissima. Per Fonseca è forse l’ultimo treno per restare agganciato allo scudetto e alla capolista che, in caso di vittoria, si involerebbe in modo forse irrecuparabile.
Per Conte invece un’altra sfida verità dalla quale il suo Napoli potrebbe uscire con rinnovate certezze e con la consapevolezza che il titolo possa essere realtà già al suo primo anno sulla panchina azzura.
Lo scudetto passa da San Siro
La sensazione è che la sfida di questa sera a San Siro tra Milan e Napoli possa fungere da vero e proprio spartiacque del campionato, una sorta di finale anticipata per determinare il vincitore dello scudetto. Certo, dopo sole 10 giornate è davvero presto per indicare un vincitore ma non sarebbe affatto presto per avere un quadro d’insieme che inizia ad avere connotazioni abbastanza ramificate. Il Milan è chiamato ad aggrapparsi, nonostante le molte assenze, all’ultimo treno scudetto, riscattarsi sul campo e promettere a tutti di poter reggere il passo nella volata finale. Il Napoli potrebbe invece, in caso di successo, lasciare un pesante biglietto da visita sul tavolo della vittoria tricolore.
Milan-Napoli è anche Ibra vs Conte
L’idea di vedere Conte alla guida del Milan ha affascinato i tifosi rossoneri dopo l’addio di Stefano Pioli, alimentando voci e speculazioni per mesi. La sua reputazione di vincitore e la capacità di colmare i “gap” competitivi lo rendevano il candidato ideale per molti. Tuttavia, nonostante gli accenni di interesse manifestati dallo stesso tecnico leccese e dal suo entourage, l’intesa tra le parti non si è mai concretizzata. Il Milan ha scelto un’altra direzione, e Conte ha intrapreso il progetto Napoli, lasciando i tifosi della Curva Sud a interrogarsi su ciò che avrebbe potuto essere. Una delle sottotrame più intriganti in vista della partita è stata la dialettica tra Conte e Zlatan Ibrahimovic. Il campione svedese, sempre pronto a dire la sua, in giugno ha definito Conte più un manager che un allenatore, sottolineando come il profilo del tecnico salentino non corrispondesse alla ricerca del Milan per quella che è la sua concezione del ruolo. Da parte sua, Conte ha sottolineato di considerarsi un manager a tutto tondo, capace di influenzare ogni aspetto della vita della squadra, dalle scelte tecniche alle questioni gestionali. Una visione, quella di Conte, che poteva non essere in linea con quella della dirigenza e dello spogliatoio rossonero, ma che a Napoli ha trovato terreno fertile.
Una sfida oltre il campo
Quella di stasera non sarà solo una partita di calcio, ma sarà anche l’occasione per misurarsi con “sliding doors” del passato, con decisioni prese e strade non percorse. Per Conte, vincere a San Siro contro il Milan avrebbe un sapore particolare, non soltanto per il simbolico passaggio che avrebbe potuto condurlo sulla panchina avversaria, ma anche per affermare la validità del suo progetto a Napoli. Per i tifosi milanisti, e forse in particolare per quelli della Curva Sud, sarà inevitabile un misto di sentimenti, tra la delusione per quel che poteva essere e l’orgoglio per il percorso intrapreso.
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